Il ponte sopra il Golden
Gate, l'unico accesso al mare della Baia di San Francisco, è
il simbolo per eccellenza della città. Completato nel 1937,
all'epoca era il ponte sospeso a campata singola più lungo al
mondo, 1280 metri, e una lunghezza totale di 2.7 km. Sorretto da cavi
spessi 91 cm, si trova tra 67 e 81 metri dal livello medio del mare.
Al momento si trova al secondo posto negli Stati Uniti, superato
soltanto dal ponte di Verrazano a New York.
Il collegamento tra la
città città di San Francisco e la penisola di Marin ha
da sempre rappresentato una criticità nel sistema delle
infrastrutture di trasporto della Bay Area; fino alla costruzione del
ponte era operato da traghetti che collegavano l'Hyde Street Pier, il
molo su Hyde Street al
Fisherman's Wharf,
con Sausalito, il primo
paesino sulla penisola di Marin. La prima idea di costruire un punte
sopra il Golden Gate risale al 1917, quando l'ingegnere James Wilkins
la menziona nel suo piano di potenziamento nelle infrastrutture.
A condurre uno studio di
fattibilità dell'opera fu chiamato l'ingegnere
Joseph Strauss,
già progettista di oltre 400 ponti, pur essendo questi molto
più piccoli e non basati sulla tecnica dei ponti sospesi. Le
prime bozze di progetto arrivarono nel 1921, ma erano ancora lontane
dall'essere approvate. I costi erano notevoli e Strauss stesso si
impegnò in una martellante campagna di supporto presso le
istituzioni della California del nord. Il progetto iniziale di
Strauss prevedeva un ponte con travi a sbalzo per entrambi i due
capi, connessi al centro da un ponte sospeso ad unica campata. Questo
era necessario in quanto la profondità del Golden Gate
arrivava a 500 metri nella sua parte centrale e si manteneva su
valori elevati per quasi tutti i suoi 1600 metri di apertura. Il tipo
di fondale inoltre non permetteva di ancorare semplicemente piloni in
mare aperto; cercando di guadagnare il più possibile per
ridurre al minimo l'ampiezza della campata, risultava che meno di
1200 metri non si riuscivano ad ottenere. A questo si sommi il fatto
che era necessario avere una notevole altezza dell'opera per
consentire un agevole passaggio di ogni tipo di nave al di sotto, che
i venti sullo stretto sono molto tesi e che la città è
soggetta a
terremoti.
C'erano inoltre non trascurabili esigenze
estetiche, e per queste Strauss si affidò all'architetto
Irving Morrow, che disegnò l'estetica dei piloni e scelse il
colore dando un tocco di Art Deco al ponte. Al progetto parteciparono
anche l'ingegnere Charles Alton Ellis e il progettista Leon
Moisseiff, che si occupò dei calcoli matematici dietro
all'opera.
Nel 1924 la petizione per
la costruzione del ponte arrivò nell'ufficio del Segretario
alla Difesa degli Stati Uniti, quando si richiedeva di usare terreno
militare (il
Presidio e
Fort Point) per la costruzione del ponte.
Questi accettò di consegnare parte del terreno e supportò
i piani di Strauss.
Nel 1928 nacque una società
per la costruzione del ponte, cui aderirono la City and County of San
Francisco, la Marin County, e le contee di Napa, Sonoma, Mendocino e
Del Norte. La costruzione iniziò il 5 gennaio 1933. L'ultima
delle obbligazioni fu rimborsata nel 1971 ed il bilancio finale vide
la restituzione del capitale iniziale di 35 milioni più circa
39 milioni di dollari di interessi interamente recuperati grazie ai
pedaggi.
Il ponte fu completato
nell'aprile del 1937 e fu aperto ai pedoni il 27 maggio dello stesso
anno. Il giorno seguente, a mezzogiorno, il presidente Roosevelt, da
Washington diede il via ufficiale al traffico di veicoli attraverso
il ponte, premendo un pulsante.
Per quanto riguarda la
sicurezza delle persone che lavoravano alla costruzione, particolare
ed efficace fu la rete di protezione tesa nella parte inferiore del
ponte, che ridusse significativamente il numero di morti per caduta
rispetto a quelli attesi per un simile progetto. 11 uomini morirono
cadendo, mentre altri 19 furono salvati dalla rete. Degli 11, ben 10
morirono quando il ponte era vicino al completamento, a causa del
cedimento della rete di protezione sotto la caduta di un ponteggio. I
19 che sopravvissero grazie alla protezione, divennero quindi membri
di un club particolare: l'
Halfway to
Hell Club (Il club a metà
strada per l'inferno).
Dal suo completamento il
ponte è restato chiuso a causa del forte vento solo in tre
occasioni: nel 1951, nel 1982 e nel 1983.
Per commemorare Joseph
Strauss, una sua statua è stata posta vicino al ponte nel
1955, per ricordare a tutti quanto fu importante il suo lavoro nella
costruzione del Golden Gate Bridge. L'ampiezza della parte centrale
del Golden Gate è stata la più lunga tra i ponti
sospesi fino al 1964, quando il Ponte di Verrazano (Verrazano Narrows
Bridge) fu eretto per unire Staten Island con Brooklyn, due quartieri
di New York City. Al momento della sua costruzione il Golden Gate
possedeva inoltre le torri di sospensione più alte del mondo e
detenne questo record fino in tempi recenti. Nel 1957, il Michigan's
Mackinac Bridge superò in lunghezza tra gli ancoraggi il ponte
di San Francisco, divenendo il ponte sospeso con la maggiore
lunghezza totale. Attualmente il ponte sospeso più lungo del
mondo si trova in Giappone ed è il Ponte di Akashi-Kaikyo.
Essendo l'unica via per
uscire da San Francisco verso nord, il ponte fa parte sia della
U.S.
Route 101, sia della
California
State Route 1 ed in un giorno normale
su di esso transitano circa 100 mila veicoli. Ha 6 corsie in totale
ed un marciapiede per lato. La linea di separazione tra i sensi di
marcia è spostata a seconda delle necessità del
traffico ed è segnalata da birilli che si conficcano nel
terreno. Durante le ore della mattina dei giorni infrasettimanali, il
traffico maggiore entra in città, quindi 4 delle 6 corsie sono
dedicate alla marcia verso sud. Al contrario, durante i pomeriggi dei
giorni lavorativi il traffico maggiore va verso Sausalito, quindi il
maggior numero di corsie è dedicato all'uscita da San
Francisco. La linea di separazione tra i sensi di marcia è
spostata a seconda delle necessità del traffico ed è
segnalata da birilli che si conficcano nel terreno. Il cambio di
posizione dei birilli avviene grazie ad uno speciale veicolo che
possiede un basso pianale sul retro, dove stanno seduti due
operatori. Il primo estre i birilli dai fori dal suo lato e li passa
al secondo che li installa sulla nuova linea separatrice. Fin dagli
anni ottanta ci fu una proposta per l'installazione di una barriera
mobile per separare i sensi di marcia e nel marzo 2005 il Consiglio
di amministrazione del ponte si è impegnato a trovare i 2
milioni di dollari necessari a completarne lo studio.
Per quanto riguarda i
marciapiedi, quello utilizzabile dai pedoni è soltanto quello
ad est, e dalle 5 del mattino alle 21 da aprile ad ottobre. Negli
altri mesi l'orario si riduce dalle 5 alle 18.30. Apertura e chiusura
sono assicurate da cancelli automatici. I ciclisti (gli Skateboards
non sono ammessi) possono usare sia il marciapiede est che quello
ovest, a seconda dell'orario e del periodo dell'anno. Sul marciapiede
est i ciclisti devono comunque dare la precedenza ai pedoni. Il
limite di velocità sul ponte fu ridotto da 55 miglia all'ora
(90 Km/h) a 45 mph (70 Km/h) dal primo di ottobre del 1983.
Il colore del ponte è
arancio vermiglio, chiamato anche Arancio Internazionale. Fu scelto
anche su consiglio dell'architetto Irving Morrow perché è
intonato coi colori naturali dei dintorni e perché rende la
struttura più visibile nella nebbia.
Il Golden Gate Bridge è
largamente considerato uno dei più notevoli esempi di
ingegneria applicata alla costruzione di ponti, sia per il progetto
strutturale che per la sua estetica. È stato inoltre
dichiarato una delle
moderne
Meraviglie del mondo dall'Associazione
degli Ingegneri Civili Americani.
Il ponte era in origine
verniciato con minio rosso e vernice al piombo. A metà degli
anni sessanta prese il via un programma per prevenire la corrosione
che consisteva nell'asportazione della vernice originale
sostituendola con una a base di emimorfite (un silicato idrato di
zinco) ricoperta da vernice vinilica. Dal 1990 il rivestimento usato
è acrilico. Il programma è stato completato nel 1995 ed
attualmente ben 38 pittori lavorano costantemente per mantenere in
buone condizioni lo strato di vernice che protegge il ponte.
Il Golden Gate Bridge è
un luogo molto frequentato dai suicidi. Il conto ufficiale dei
suicidi terminò nel 1995 quando ormai la cifra si avvicinava a
1000. Negli otto anni seguenti fino ad arrivare al 2003, la media era
di un suicidio ogni due settimane, media che portò il computo
non ufficiale ad oltre 1300. I 67 m del salto sono percorsi in 4
secondi ed il saltatore colpisce l'acqua ad una velocità pari
a 120 km/h. Al 2003 solo 26 persone sono sopravvissute al salto e lo
hanno fatto perché sono entrati in acqua dai piedi e comunque
hanno riportato lesioni interne e numerose fratture. Nel 1979 un
giovane uomo saltò dal ponte, giunto in acqua nuotò
fino alla spiaggia e li camminò sulla sabbia. Ma aveva
riportato la frattura di alcune vertebre. Una hot-line è
presente sul ponte per i casi di tentativo di suicidio.
Molte possibili soluzioni
sono state discusse per diminuire il numero di suicidi dal ponte. Una
delle misure adottate è stata quella di chiudere il ponte ai
pedoni la notte. L'installazione di barriere di contenimento per i
suicidi è stata contrastata dagli alti costi, dalle
difficoltà
tecniche e dall'opposizione dell'opinione pubblica. Il 27 gennaio
2005 il
Bridge District, che
gestisce il ponte, ha riproposto per
l'ottava volta l'installazione delle barriere anti-suicidi, citando
il notevole interesse destato dal problema nella stampa e
nell'opinione pubblica. L'11 marzo 2005 il Consiglio di
amministrazione del ponte ha approvato l'investimento di 2 milioni di
dollari in 2 anni per lo studio di fattibilità delle barriere.
I favorevoli alle barriere hanno citato ad esempio l'Empire State
Building e la Torre Eiffel, dove dopo l'installazione delle
protezioni il numero dei suicidi è sceso a zero. Gli
oppositori alle barriere argomentano che esse sono brutte, costose ed
avrebbero solo l'effetto di far cambiare metodo e luogo al suicida.
Un metodo adottato per scoraggiare i suicidi è stato
presentare una petizione chiamata Jump for life (Salto per la vita)
verso la fine del 2005 per chiedere che sul ponte diventi possibile
fare il bungee jumping, in modo da cercare di rendere il ponte meno
affascinante come luogo per togliersi la vita.