San Francisco California
La Chinatown di San Francisco



La più grande comunità cinese al di fuori della cina si trova nel coloratissimo quartiere di Chinatown a San Francisco. Delimitata all'incirca dalla Powell Street ad ovest, da Kearny Street ad est, da Bush Street a sud e da Green e Columbus Avenue a nord, il quartiere ospita 26 isolati di puro estremo oriente trapiantato negli States.
Il punto storico più importante del quartiere è senza dubbio Portsmouth Square, il cuore del primo agglomerato urbano di San Francisco e tutt'oggi uno dei soli due parchi pubblici presenti in una zona affollatissima, come si conviene alle comunità cinesi. Ora la piazza ha perso molto del suo fascino: costituita da un'anonima area pedonale edificata in cima ad un parcheggio sotterraneo all'ombra dei grattacieli incombenti del Financial District, è frequentata da vecchietti che giocano a scacchi e praticano il Tai Chi. L'altro spazio non edificato è St. Mary's Park, che espone la statua del Dr. Sun Yat-Sen, delle giostre per bambini ed è ancora più anonima.



Il centro della vita del quartiere si trova lungo Grant e Stockton Street, le due arterie principali del quartiere. La prima ospita la Porta del Dragone, «entrata ufficiale» del quartiere, la seconda, ospita parate ed eventi pubblici, approfittando anche del fatto che la maggior parte del traffico urbano scorre nel sottostante tunnel (uno dei due del centro città, l'altro è su Broadway sotto a Nob Hill), che collega rapidamente Union Square con North Beach.


Negli anni recenti, sono state create ulteriori comunità di cinesi nei quartieri di Sunset e Richmond. Gli immigrati arrivarono dalla Cina dal 1850 al 1900 e la maggior parte aprì esercizi commerciali dedicati alla vendita di prodotti culinari, ristoranti e botteghe di calzolai. Una frazione maggioritaria deriva dagli operai che lavorarono alla costruzione della ferrovia transcontinentale e che alla fine si fermarono in città. La disoccupazione imperversante nell'ultima parte dell'800 portò a notevoli tensioni razziali e rivolte e coinvolsero in larga parte questa comunità, che per cultura da sempre tende ad isolarsi e a non integrarsi. La situazione si acutizzò nel 1882 quando con il Chinese Exclusion Act (la prima restrizione all'immigrazione di una sola etnia) fu limitata la possibilità di immigrare ai soli maschi. Le leggi furono abolite solo durante la seconda guerra mondiale, per il contributo importante dato dai cinesi all'esercito.
Il quartiere fu completamente raso al suolo dal terremoto del 1906 e fece fatica a ripartire proprio per le tensioni razziali di quegli anni. La costruzione che ne seguì è per buona parte quello che si può vedere oggi: colorato, per gran parte fatto di legno, decorato con pagodine, lampioni in stile, dragoni un po' ovunque e uno stile orientaleggiante protagonista in tutti i negozi e bancarelle all'aperto, che richiamano molto i mercati estremo-orientali. Quando nel 1960 furono tolte le restrizioni all'immigrazione dei cinesi, la comunità raggiunse presto una popolazione di 160 mila abitanti, un record; un ulteriore allargamento era impossibile per mancanza di spazio. Ecco quindi spiegate le nascenti comunità nei quartieri esterni.
Il quartiere è la sede della Double Tenth Day Parade, che celebra il giorno nazionale della repubblica Cinese di Taiwan: la maggior parte dei cinesi oltremare infatti considera infatti l'identità della Cina come quella che si oppone al regime comunista della Repubblica Cinese. La celebrazione si è tenuta ogni anno dalla deposizione della dinastia Ching nel 1911.



Tutta la storia di Chinatown e dei suoi abitanti è ben documentata nel Chinese Historical Society of America, che ospita anche una collezione di fotografie dipinti e manufatti del tempo dei pionieri. Lì vicino si trovano anche tre templi riccamente decorati ma, essendo ancora in funzione, nascosti al pubblico praticamente sempre. Più accessibile è invece la Buddha Universal Church sulla Washington: è un edificio a 5 piani costruito e modellato dalla più grande setta Zen d'America che qui ha sede.