Con i
suoi 589 metri di altezza, il Monte Solaro rappresenta il punto
più
alto dell'isola. Diversi sono i sentieri per salirvi (e di
conseguenza scendervi) e, visto il notevole afflusso di turisti,
è
stata costruita una seggiovia per raggiungere la vetta senza nessuna
fatica. Per quanto gli appassionati della montagna possano storcere
la bocca di fronte alla proposta di utilizzare tale mezzo, va detto
che la vista che si ha dai seggiolini della teleferica, specialmente
in discesa, è magnifica e merita veramente il prezzo della
corsa. Viceversa, il sentiero per la salita non è
particolarmente bello in quanto poco panoramico,
oltre
ad essere un po' faticoso (specialmente d'estate sotto il sole
cocente d'agosto).
La
seggiovia arriva
proprio su piazza Vittoria; il sentiero per la salita parte da
Via Capodimonte (la strada
pedonale che conduce verso la Villa San Michele) ed è una
delle traversali sulla destra.
Adottando il sentiero,
facile da seguire e asfaltato per il primo tratto, si arriva poi ad
un bivio: da una parte si scala l'ultimo tratto del Solaro,
dall'altra ci si dirige verso un secondo picco, il
Monte Cappello
e proseguendo lungo la strada si arriva al santuario di
Santa
Maria Cetrella e si prosegue verso
o'passetiello, il
sentiero che scende fino alla Grotta delle Felci.
In cima al Solaro, c'è
il terminal di arrivo della seggiovia inglobato in una singola
costruzione con diverse terrazze panoramiche ed un bar: era
denominato per lungo tempo «la canzone del cielo» e
comprende le rovine del fortino detto «di Bruto»,
fortificazione eseguita nel 1806-1808, nel corso della campagna
militare tra francesi ed inglesi.
La vista da quassù è
la migliore dell'isola: si vede tutto, sia verso il versante di Capri
che quello di Anacapri. Inoltre se la giornata è limpida si
vede tutto il Golfo di Napoli e quello di Salerno.
Per scendere è anche
possibile percorrere un sentiero che segue il costone della roccia in
direzione ovest e si ricollega con il
Belvedere Faraglioni
della passeggiata della
Migliara; questo sentiero non è
molto bello, ma permette di inglobare anche l'itinerario 11 (fatto a
ritroso) e di non tornare mai sui propri passi.