Isola di Capri
file:///C:/Documents%20and%20Settings/arrex/Documenti/arrexhomepage/newhome/arrexvfr/Template.html
Itinerario 6

Capri, via Mulo, Grotta delle Felci, Marina Piccola





Proseguendo lungo Via Roma si incontrano tre piazze molto affollate nelle quali arrivano i Taxi ed gli autobus che collegano il paese con l'altro versante dell'isola, con Marina Grande e con Marina Piccola. La nostra meta è proprio quest'ultima, tuttavia questo itinerario segue il sentiero pedonale, che inizia in prossimità del terzo slargo di via Roma, in un affollato parcheggio di biciclette e motorini. La strada che scende verso il mare si chiama Via Mulo ed imboccarla non è così immediato: infatti parte sulla destra di Via Roma con una scalinata difficile da identificare (potrebbe benissimo essere scambiata per una delle numerose scalinate private verso le case sottostanti) e che (per fortuna) reca l'indicazione «Marina Piccola». Scesi, si attraversa la via Roma con un piccolo tunnel e si prosegue finalmente sulla Via Mulo vera e propria.
In principio la Via Mulo non era una delle strade preferite per la discesa, ma lo è diventata dopo la chiusura della Via Krupp, che vedremo all'itinerario 7.
Questo sentiero non è uno dei più belli dell'isola: sacrificato tra le case e gli alberi, è particolarmente caldo ed afoso nei mesi estivi e comunque non offre grandi panorami; però è semplice e rapido e rappresenta un'ottima alternativa ai mezzi pubblici.
Dopo pochi minuti di strada, vale la pena di fare una digressione sulla destra lungo la traversa che conduce verso la Grotta delle Felci: posta ad oltre 150 metri sul livello del mare nel fianco sud-orientale del Monte Solaro, costituisce un piccolo riparo poco visibile protetto da una falda rocciosa staccatasi dalla montagna, a sinistra della ben più grande grotta dell'Arco. Fu certamente stazione abitata in età neolitica e del bronzo, come testimoniato dai focolari e dai resti di ceramica dipinta, dalle macine e dai resti umani ritrovati nel tempo dai ricercatori.
Ripresa la Via Mulo, continua la discesa verso Marina Piccola. Dopo aver attraversato ben 4 volte la strada camionabile, arriviamo finalmente al terminal degli autobus e quindi a Marina Piccola. Fin al secolo scorso era un piccolo gruppo di case di pescatori sovrastanti due piccole spiaggette di ghiaia nei pressi di un antico approdo di origine romana; si è poi sviluppata notevolmente a partire dagli anni '30 per l'attrazione che la sua fortunata posizione ha esercitato sul turismo balneare.
Malgrado il suo successo, lo stabilimento non si trova certamente in una delle posizioni migliori per il turismo balneare: coperta sulla destra dalle ripide pendici del Solaro, viene messe in ombra già verso le 17, costringendo i turisti a ritirarsi e pochi sono i temerari che si fermano fino all'ora di chiusura, alle 19.
Marina Piccola è separata dalla Marina di Mulo dallo Scoglio delle Sirene: al tempo dei Romani costituiva un molo di un approdo (come testimoniano i resti), ora una protuberanza della spiaggia, dalla quale si ha una bellissima vista dei Faraglioni, specialmente al tramonto, quando gli stessi assumono una colorazione rosa molto suggestiva.


Sulla destra, come detto, c'è Marina di Mulo; per quanto possa sembrare un tutt'uno con Marina Piccola, questo è un vero e proprio porticciolo (con divieto di balneazione) dove vengono ormeggiati parecchi gommoni e imbarcazioni con fuoribordo, che si possono prendere a noleggio per fare un giro dell'isola via mare (vedi itinerario 13).
Sulla sinistra invece ci sono tutti gli stabilimenti balneari, in più famoso dei quali è la Canzone del Mare.
Per ritornare in paese è possibile rifare la strada in salita oppure prendere un mezzo pubblico; attenzione però: se non si desidera solo vedere il paesino senza fermarsi ad uno degli stabilimenti, per evitare la folla conviene andare verso sera; a quest'ora però i mezzi pubblici si fanno un po' desiderare (i taxi scarseggiano e gli Autobus arrivano con un ritmo un po' blando).