Capri, via Mulo, Grotta delle Felci, Marina Piccola
Proseguendo
lungo Via Roma si incontrano tre piazze molto affollate nelle quali
arrivano i Taxi ed gli autobus che collegano il paese con l'altro
versante dell'isola, con Marina Grande e con Marina Piccola. La
nostra meta è proprio quest'ultima, tuttavia questo itinerario
segue il sentiero pedonale, che inizia in prossimità del terzo
slargo di via Roma, in un affollato parcheggio di biciclette e
motorini. La strada che scende verso il mare si chiama Via Mulo
ed imboccarla non è così immediato: infatti parte sulla
destra di Via Roma con una scalinata difficile da identificare
(potrebbe benissimo essere scambiata per una delle numerose scalinate
private verso le case sottostanti) e che (per fortuna) reca
l'indicazione «Marina Piccola». Scesi, si attraversa la
via Roma con un piccolo tunnel e si prosegue finalmente sulla Via
Mulo vera e propria.
In principio
la Via Mulo non era una delle strade preferite per la discesa, ma lo
è diventata dopo la chiusura della Via Krupp, che vedremo
all'itinerario 7.
Questo
sentiero non è uno dei più belli dell'isola:
sacrificato tra le case e gli alberi, è particolarmente caldo
ed afoso nei mesi estivi e comunque non offre grandi panorami;
però
è semplice e rapido e rappresenta un'ottima alternativa ai
mezzi pubblici.
Dopo pochi
minuti di strada, vale la pena di fare una digressione sulla destra
lungo la traversa che conduce verso la Grotta delle Felci: posta ad
oltre 150 metri sul livello del mare nel fianco sud-orientale del
Monte Solaro, costituisce un piccolo riparo poco visibile protetto da
una falda rocciosa staccatasi dalla montagna, a sinistra della ben
più grande grotta dell'Arco. Fu certamente stazione abitata in
età neolitica e del bronzo, come testimoniato dai focolari e
dai resti di ceramica dipinta, dalle macine e dai resti umani
ritrovati nel tempo dai ricercatori.
Ripresa la Via
Mulo, continua la discesa verso Marina Piccola. Dopo aver
attraversato ben 4 volte la strada camionabile, arriviamo finalmente
al terminal degli autobus e quindi a Marina Piccola. Fin al
secolo scorso era un piccolo gruppo di case di pescatori sovrastanti
due piccole spiaggette di ghiaia nei pressi di un antico approdo di
origine romana; si è poi sviluppata notevolmente a partire
dagli anni '30 per l'attrazione che la sua fortunata posizione ha
esercitato sul turismo balneare.
Malgrado il
suo successo, lo stabilimento non si trova certamente in una delle
posizioni migliori per il turismo balneare: coperta sulla destra
dalle ripide pendici del Solaro, viene messe in ombra già
verso le 17, costringendo i turisti a ritirarsi e pochi sono i
temerari che si fermano fino all'ora di chiusura, alle 19.
Marina Piccola
è separata dalla Marina di Mulo dallo Scoglio delle
Sirene: al tempo dei Romani costituiva un molo di un approdo
(come testimoniano i resti), ora una protuberanza della spiaggia,
dalla quale si ha una bellissima vista dei Faraglioni, specialmente
al tramonto, quando gli stessi assumono una colorazione rosa molto
suggestiva.
Sulla destra,
come detto, c'è Marina di Mulo; per quanto possa sembrare un
tutt'uno con Marina Piccola, questo è un vero e proprio
porticciolo (con divieto di balneazione) dove vengono ormeggiati
parecchi gommoni e imbarcazioni con fuoribordo, che si possono
prendere a noleggio per fare un giro dell'isola via mare (vedi
itinerario 13).
Sulla sinistra
invece ci sono tutti gli stabilimenti balneari, in più famoso
dei quali è la Canzone del Mare.
Per ritornare
in paese è possibile rifare la strada in salita oppure
prendere un mezzo pubblico; attenzione però: se non si
desidera solo vedere il paesino senza fermarsi ad uno degli
stabilimenti, per evitare la folla conviene andare verso sera; a
quest'ora però i mezzi pubblici si fanno un po' desiderare (i
taxi scarseggiano e gli Autobus arrivano con un ritmo un po' blando).