Isola di Capri
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Note Introduttive



Cenni Geografici ed Orografici
Rispetto alle altre isole del golfo di Napoli (Ischia e Procida), Capri è l'unica a non avere un'origine vulcanica, ma è legata alla natura calcarea della vicina costiera amalfitana ed è di origine sedimentaria. Si ritiene che in passato Capri fosse direttamente collegata con la penisola sorrentina e ne costituisse il punto terminale. In seguito le fratture e le depressioni causate dall'orogenesi tettonica staccarono l'isola dalla costiera e, complice anche l'erosione di agenti atmosferici, la modellarono fino a farle assumere l'aspetto attuale.
La lenta e continua azione delle onde ha creato in prossimità delle coste numerose grotte e il distaccamento di interi blocchi di roccia da dato origine ad uno scenario unico e veramente suggestivo. Questi scogli, conosciuti come Faraglioni, sono tutti concentrati nella zona sud-est dell'isola, sintomo di una maggiore tensione orogenetica.
L'isola, cha pressappoco ha la forma di un rettangolo schiacciato sui lati lunghi, presenta sette picchi principali: il più alto è il Monte Solaro (589 m) che si trova al centro dell'isola, guarda sul lato sud e forma un unico blocco con il Monte Cappello (514 m) e il Monte Santa Maria (491 m); tale massiccio precipita bruscamente con un alto dirupo sul versante est, mentre scende più dolcemente verso quello ovest dividendo così l'isola in due parti, quella di Capri (ad est) e quella di Anacapri (ad ovest) che si espande fino alla zona di Punta Carena (l'estrema propaggine sud-ovest) e alla zona di Damecuta (a nord-ovest).
Sul versante di Capri invece, l'orografia è molto più tormentata. Anzitutto sono evidenti il Monte Castiglione (250 m) parallelo al Solaro e, sul versante nord il Monte San Michele (230 m); nella valle tra i due si trova il capoluogo dell'isola, la città di Capri. In prossimità della punta sud-est dell'isola, la cosiddetta Punta Tragara, si trova un'altra altura, il Monte Tuoro (266m) collegato al Monte Tiberio (334 m) a nord-est con un grande e frastagliato massiccio, conosciuto come Matermània.


Cenni Storici
L'etimologia del nome Capri va ricercata nell'origine greca dei primi coloni che la popolarono in tempi storici. Pertanto «Capri» non deriva dal latino «Capreae» (capre), bensì dal greco «Kapros» (cinghiale) come testimoniano i molti avanzi fossili di questo animale qui rinvenuti.
L'isola, abitata sin dall'epoca paleolitica, in cui era ancora collegata alla terraferma, fu greca e poi romana. Cesare Augusto, visitando Capri nel 29 a.C., fu talmente colpito dalle sue bellezze che l'acquistò dalla città di Napoli in cambio della vicina Ischia, più vasta e più ricca. Il suo successore, Tiberio, vi dimorò dal 27 al 37 d.C. costruendovi, secondo la leggenda, dodici ville dedicate ad altrettante divinità dell'Olimpo e, dalla più imponente di esse, «Villa Jovis», governò l'impero romano negli ultimi anni. Altri Imperatori soggiornarono a Capri dopo Tiberio e fino al IV secolo d.C. essa fu visitata e abitata da nobili romani.
L'isola, passata di nuovo al Ducato di Napoli, nel VI e VII secolo subì le incursioni saracene e in quelli successivi il dominio dei Longobardi, dei Normanni, degli Angioini, degli Aragonesi e infine degli Spagnoli. Numerose sono le fortificazioni ancora presenti edificate per resistere agli attacchi dei barbari dal mare.
L'isola traversò un nuovo periodo di fortuna nei secoli XVII e XVIII, all'unisono con il grande rigoglio politico ed artistico di Napoli, per l'esistenza di una attiva diocesi e per i privilegi che le erano stati concessi dagli Spagnoli e poi dai Borboni. Ne sono testimonianza le stupende architetture di chiese e conventi sorte nei due centri urbani.
A partire dalla seconda metà del '700, l'isola fu prescelta come soggiorno dai Borboni, che vi si recavano per la caccia alle quaglie, e come meta di viaggio. Molti tra i visitatori che sempre più frequentemente scendevano dal nord verso la favolosa primitività del sud, la inclusero nei loro itinerari e ne trasmisero al mondo le prime immagini. Purtroppo al loro seguito iniziarono anche le sistematiche spoliazioni delle vaste rovine di origine romana, conservatesi intatte nei secoli, che hanno devastato e disperso un ricchissimo patrimonio, di cui oggi restano soltanto poche tracce concentrate negli scavi ripresi successivamente.
Dalla prima metà del secolo scorso, al seguito della scoperta della Grotta Azzurra, comincia l'afflusso di visitatori italiani e stranieri, attirati qui dal clima, dall'ospitalità degli abitanti, dai colori e dalla magnetica atmosfera dei luoghi. Scrittori, pittori, intellettuali, esuli, ricchi ed eccentrici visitatori, a partire dalla fine dell'800 e fino alla seconda guerra mondiale, la prescelsero come residenza abituale o stagionale, erigendovi le loro ville e contribuendo a creare quella variegata e cosmopolita colonia multilingue che ha poi reso famoso il nome di Capri e ne ha creato il mito.