Uno
spazio aereo è un volume dell’atmosfera di
estensione orizzontale e verticale ben definite e con
opportune proprietà. Come mostrato schematicamente
nella figura soprastante, esistono sostanzialmente 5
tipologie di spazio aereo, create per gestire diverse
esigenze:
ATZ: Aerodrome
Traffic Zone. È uno spazio aereo, tipicamente di
forma cilindrica, centrato su un aeroporto, di raggio
2-5 miglia e esteso dal suolo fino a 1500-3000 piedi
AGL. Serve per proteggere il traffico aeroportuale in
arrivo, in partenza e nel circuito di traffico. È
di esclusiva competenza della torre di controllo
(qualora afferisca ad un aeroporto controllato).
CTR: sta per Control
Zone. È uno spazio aereo presente attorno agli
aeroporti maggiori o in aree in cui sono presenti
più aeroporti maggiori. Serve a proteggere il
traffico che sta eseguendo le procedure di partenza e
specialmente di avvicinamento. Tipicamente è
organizzato in differenti settori: il settore centrale
parte dal livello del suolo e attorno a questo, ci sono
spesso altri settori (uno o due) con quota base via via
crescente, creando una specie di piramide a gradoni
rovesciata, o se si preferisce, una torta nuziale
rovesciata. Il concetto fondamentale è che il
traffico in partenza/arrivo si abbassa di quota in
prossimità dell’aeroporto, ma quando questo
è lontano è inutile proteggere il spazio
aereo a bassa quota, che non è interessato dalle
procedure di partenza e arrivo e lasciare libero
transito ad altri aerei
Aerovia, CTA e TMA. Sono tre
tipologie di spazi aerei in quota. Diversi per forma e
dimensione, ma simili per funzione: servono a proteggere
il traffico in rotta. L’aerovia (airway, AWY) ha la
forma di un corridoio, con una quota base tipicamente
piuttosto elevata. Qualora più aerovie
affluiscano in una certa aerea, può essere
istituita una Control Terminal Area (CTA) o una Terminal
Monitoring Area (TMA), spazi aerei in quota molto
più estesi
FIR: Flight
Information Region. Di fatto tutto il resto dello spazio
aereo sotto una certa quota (variabile da stato a stato)
e non classificato come ATZ, CRT, CTA, TMA o aerovia
UIR: Upper Information Region. Di fatto
la parte della FIR sopra una determinata quota.
Tipicamente dentro la UIR non ci sono altri spazi aerei
più piccoli definiti, per cui in pratica la UIR
include tutto lo spazio aereo sopra una certa quota.
Serve per proteggere il traffico commerciale ad alta
quota; di fatto alle quote della UIR si viaggia solo
all’interno di aerovie
Alle
volte alcuni spazi aerei (tipicamente nella FIR) si
concatenano. Chi ha la “precedenza”? In generale i
più piccoli sui più grandi. Per cui le aree
comuni tra CTR o CTA/TMA e ATZ sono da considerarsi come
ATZ. Le aree comuni tra CTR e CTA/TMA come CTR e la FIR
è letteralmente tutto quello che non è
altrimenti catalogato, come mostrato in Fig. 1. In
generale FIR > CTA/TMA > CTR > ATZ.
Detto questo, come ci si
comporta nei vari spazi aerei? L’ICAO ha avuto la bella
pensata di standardizzare i servizi ed i requisiti per
entrare ed operare in un determinato spazio aereo, creando
una classificazione in 7 classi (dalla A alla G). Il servizio di
informazione del volo (FIS) e il servizio di allarme
(ALRS) vengono sempre forniti, il servizio ATC vero e
proprio viene offerto con modalità diverse a
seconda della classe. Il suo compito è quello di
prevenire collisioni tra aeromobili e con ostacoli
naturali e artificiali e rendere spedito e ordinato il
traffico aereo. Le diverse classi hanno un impatto diretto
sul modo di operare i voli strumentali IFR, ma
specialmente quelli visuali VFR.
Classe A: è
la classificazione più restrittiva di tutte.
È permesso solo il volo IFR. L’ATC opera
separazione tra tutti i velivoli. Il contatto radio tra
aereo e controllore è obbligatorio e costante
Classe B: molto
simile al classe A, apre però le porte al VFR,
che è consentito ma solo dopo espressa
autorizzazione di accesso. Ogni aereo VFR deve chiedere
autorizzazione all’ingresso e mantenere il contatto
radio costantemente. Viene anche assegnato un codice
transponder opportuno in modo da facilitare al
controllore la separazione tra tutti i velivoli presenti
nello spazio aereo
Classe C: meno
restrittivo del precedente. La vera differenza sta nel
servizio di separazione, che non viene applicato tra due
aerei entrambi operanti in VFR (ma viene operato tra
aerei VFR e IFR e ovviamente tra IFR e IFR)
Classe D:
ulteriormente meno restrittivo. I VFR sono completamente
responsabili della loro separazione (tanto vero che non
viene assegnato un codice transponder, che deve rimanere
sul codice VFR), che viene operata solo tra IFR e IFR.
Per i VFR, dipendentemente dal livello di congestione
dello spazio aereo, è possibile richiedere un
servizio di informazione sulla prossimità del
traffico (Advisory service, noto anche con “flight
following”)
Classe E: il livello
più blando tra gli spazi aerei controllati.
Assomiglia ad un classe D per funzionalità, con
l’eccezione che i VFR non devono richiedere alcun
permesso per entrarvi. Anzi, non è necessario del
tutto che comunichino con l’ATC; basta che abbiano un
transponder attivo e settato sul codice VFR. Il flight
following è comunque possibile
Classe F: a questo
punto si inizia a parlare di spazio aereo non
controllato. Sono molto rari gli spazi di questa classe,
dove il controllo ATC e la separazione è fornito
solo agli IFR e solo qualora sia praticabile. In pratica
si tratta di aree remote in cui la copertura radar
è solo parziale (spesso sono regioni operate a
servizio consultivo, servizio ora per gran parte
defunto). Il contatto radio per gli IFR è
comunque necessario
Classe G: spazio aereo non controllato
in cui né gli IFR né i VFR ricevono
servizi di separazione. Praticamente gli IFR procedono
come VFR, anche se sono tenuti a mantenere il contatto
radio
Oltre a quanto descritto ci
sono altri spazi aerei, definiti genericamente come
“special use”. Si tratta di regioni ben demarcate sulle
carte che hanno limiti di accesso:
Prohibited: come
facilmente intuibile, sono zone in cui il volo è
interdetto (se non a velivoli espressamente autorizzati,
per emergenze o simili), e proteggono aree sensibili o
soggette a problemi di sicurezza
nazionale
Restricted:
aree in cui esistono delle restrizioni di accesso.
Potrebbero essere chiusi in alcuni giorni/ore della
settimana, oppure in determinate occasioni. È
necessario consultare le Notam e le carte aeronautiche
per sapere quali restrizioni sono in atto e quando.
MOA,
Military Operation Area. Spazio aereo in cui possono
essere in corso operazioni militari. In genre è
possibile il loro attraversamento in VFR, ma usando la
massima cautela, mentre per gli IFR l'attraversamento
è a discrezione dell'ATC, che può nel caso
vettorare l'aereo attorno allo spazio stesso qualora non
possa garantire la separazione.
Danger: zona
pericolosa, attraversabile sia in IFR che in VFR, ma
presetando la massima attenzione. Per i VFR si consiglia
di attraversarla con il servizio advisory, se
disponibile. Anche qui le Notam possono offrire maggiori
informazioni sul motivo del pericolo. Questa tipologia
di spazio aereo non è presente nella
classificazione FAA.
Alert:
categoria prsente solo nella classificazione FAA,
è un po' l'equivalente delle Danger Zone e il
motivo del pericolo in genere riguarda intensa
attività VFR, di addestramento o voli con
velivoli "inusuali".
Warning:
anche questa categoria esiste solo nella classificazione
FAA. Si tratta di zone Restricted ubicate in acque
internazionali, con la possibilità di ospitare
attività molto pericolose
Ogni
stato ha giurisdizione sul proprio spazio aereo e di
conseguenza lo organizza come vuole. Negli Stati Uniti,
vista anche la scarsa densità di aree abitate si
è scelto di usare grossi CTR per proteggere gli
aeroporti delle grandi città. Questi vengono
classificati B o C a seconda della loro dimensione.
Addirittura il termine CTR è diventato desueto e si
parla direttamente di spazi di classe B o C; ma di fatto
sono CTR. TMA e CTA non sono utilizzate e la FIR è
tipicamente classificata E (G nelle aree remote),
così come le aerovie. Le ATZ sono in genere
classificate D, tranne per gli aeroporti insiti in un CTR
di classe maggiore, dove ereditano detta classificazione.
Le ATZ degli aeroporti non controllati sono sempre
classificati G. La UIR inizia a 18 mila piedi ed è
classificata A.
In
Europa la situazione è più complessa,
complice una notevole densità di aeroporti maggiori
e una scarsa cultura a livello istituzionale di volo VFR.
Esistono quindi CTR estesi e spesso confinanti, CTA e TMA
a bassa quota un po’ ovunque e tutte con classificazione
da A a E. Il VFR puro è relegato in poche aree
classificate G o E.
Lo spazio aereo di FS2004
è una semplificazione di quanto c’è nella
realtà e si ispira più al modello americano
che a quello europeo. Le ATZ non sono definite (anche se
l'ATC ne assume una di classe D da 0 a 2000 piedi AGL e
con 3 NM in ogni aeroporto controllato). Le zone P/D/R
sono definite, ma spesso la classificazione non coincide
con quella reale. Inoltre sono definite Warning ed Alert
aereas un po' ovunque nel mondo, anche se di fatto
esistono solo negli USA.
I CTR sono definiti in genere come classe B o C negli USA
(rispettando abbastanza la classificazione originale), ma
in genere come classe D negli altri continenti. TMA e CTA
sono invece in genere definite come classe B. La UIR non
esiste e la FIR copre il suo posto; è classificata
E ovunque (anche nelle zone oceaniche e remote).